Ma il grillismo fu vera gloria?


A quasi due mesi dalle elezioni, il quadro istituzionale è più chiaro, credo, e quindi è tempo di alcune considerazioni, che prima non si potevano fare. Da più parte di indica come vincitore di questa tornata il grillismo e in parte il Berlusconi. Chi unanimemente considerato il perdente quasi allo sfascio il PD. Su quest'ultimo punto credo che sia evidente, anche se non credo proprio al suo disfacimento. Il Grillismo viene considerato il vincitore in quanto avrebbe portato all'evidenza la crisi del sistema e ilsuo disfacimento. Vittorioso quindi lo slogan "Tutti a casa"
Siamo sicuri?

Partiamo dalla realtà. Dai fatti evidenti. Avevamo, prima delle elezioni un Napolitano Presidente della Repubblica e un governissimo sua creatura , con capo del governo un uomo della cosidetta Troika con un programma fatto di lacrime e sangue per i lavoratori, sorretto da PD e PDL.
Dopo le lezioni abbiamo ancora Napolitano presidente della Repubblica, con un probabile governo sorretto da PD PDL, e un probabile presidente del consiglio Amato e se anche non fosse lui, molto simile a lui, senza la scusante dell'appellativo tecnico , ma proprio politico in quanto Letta e Alfano saranno i probabili vicepresidenti. E in più , tanto per non farci mancare nulla, un programma ( quello stilato dai saggi) anch'esso bello e pronto e fornito dal Presidente della Repubblica. Dalla repubblica rappresentativa ad una repubblica presidenzialista dal punto di vista costituzionale e di una dittatura in veste democratica  dal punto di vista politico
Siamo messi meglio o peggio di prima? ( e naturalmente quel noi sta per noi lavoratori/pensionati/precari ecc ecc )
Ora supponendo che il grillismo si possa definire corrente vicino al movimento dei lavoratori, per i lavoratori , per la democrazia e la partecipazione al governo e alla cosa pubblica dei "cittadini" credo che la sua manovra politica non certo possa definirsi una vittoria!
L'obbiezione a questa mia considerazione la prevedo e può essere sintetizzata nell'affermazione che il grillismo ha messo in luce e determinato la crisi dei partiti e di quella che si definiva seconda repubblica.
Anche qui analizziamo i fatti.
La crisi delle istituzioni e delle sue articolazioni, i partiti, si è evidenziata ben prima che il grillismo potesse prendere piede. Siamo alla crisi del partito del berlusconismo, all'uscita di Casini dall'alleanza, alla nascita del PDl, alla cacciata dei finiani e della loro miserevole fine politica. Del PD è difficile datare la sua crisi e delle sue contraddizioni, in quanto già in fieri fin dalla nascita già dall'ipotesi di mettere insieme il diavolo e l'acqua santa Quel che era rimasta della sinistra democristiana con quel che era rimasto del vecchio PCI , il cattolicesimo con un laicismo confuso e timido e che il supposto sistema bipartitismo e maggioritario , proprio della seconda repubblica, teneva a malapena in piedi. Poi c'è stata la salita in fretta e furia di Berlusconi al Quirinale, la nascita del governo Monti , la palesa sconfitta della politica politicamente infingarda. Il grillismo da questo punto di vista non ha determinato un bel nulla!. E' solo l'effetto non la causa, il lampo ma non certo il temporale, e i suoi strali contro la casta partitica, contro il malaffare , la corruzione , l'eliminazione dei finanziamento alla politica è solo la sostituzione del fusibile che salta , non certo la riparazione del guasto elettrico! Certo questo va sostituito, ma prima va ricercato il vero guasto del circuito, trovati i componenti guasti e sostituiti. Il costo di questa politica costa circa 500 milioni di euro. Solo il taglio alle pensione ha portato 4 miliardi (  utilizzati tra l'altro il primo anno a pagare derivati in scadenza alla Goldmen e Sachs).

Potevano i grillini fare meglio e di più visto il contesto? Hanno essi al loro interno, per la composizione di ceti sociali che lo compongono , per gli interessi veri, reali di cui sono portatori , la forza, la capacità, l'energia e le prospettive intellettuali e politiche per essere una speranza per il reale cambiamento?  O solo solo l'effimero e la parolaia protesta appunto il fusibile che salta a cui il potere ha loro riservato un piccolo recinto quello  "dell'opposizione, democratica e consapevole" all'interno delle istituzioni, dove poter pascolare, scorazzare e lasciar lavorare chi deve lavorare e dare credibilità democratica a istituzioni che ormai di democratico hanno ben poco?
La mia risposta è pleonastica, come evidente per me la possibile alternativa che il grillismo aveva a disposizione e che gli era stata offerta in un piatto non d'argento , ma d'oro e che non hanno voluto/saputo/creduto/potuto percorrerla